Nel corso degli anni, ho scoperto un’infinità di curiosità sorprendenti sulla Grande Mela. In questa pagina ho raccolto alcuni dei fatti curiosi che si celano dietro le mille anime di questa città.
Lo sapevi che?
Lady Liberty: un regalo dei francesi
Alta 93 metri la Statua della Libertà rappresenta la speranza di tutti gli immigrati che vi sono passati navigando al suo fianco raggiungendo Ellis Island nel tentativo di vedere realizzato il proprio sogno. Arrivata con una nave nel giugno del 1885 dalla Francia in occasione della celebrazione del primo centenario della vittoria contro i colonizzatori, la statua fu costruita da Frédéric August Bartholdi con la collaborazione di Gustave Eiffel e arrivò negli Stati Uniti divisa in 300 pezzi. Il giornalista ed editore Joseph Pulitzer (lo stesso che dà il nome al noto premio), utilizzò il suo giornale per sensibilizzare i cittadini a contribuire alla sua realizzazione. I contribuenti infatti donarono 83 centesimi che vennero utilizzati per iniziare il lavoro e partire con la realizzazione del piedistallo. Il suo inconfondibile colore verde rame, statua è il risultato dell’ossidazione causata dalla salinità del mare. Alta 93 metri la Statua della Libertà rappresenta la speranza di tutti gli immigrati che vi sono passati navigando al suo fianco raggiungendo Ellis Island nel tentativo di vedere realizzato il proprio sogno. Arrivata con una nave nel giugno del 1885 dalla Francia in occasione della celebrazione del primo centenario della vittoria contro i colonizzatori, la statua fu costruita da Frédéric August Bartholdi con la collaborazione di Gustave Eiffel e arrivò negli Stati Uniti divisa in 300 pezzi. Il giornalista ed editore Joseph Pulitzer (lo stesso che dà il nome al noto premio), utilizzò il suo giornale per sensibilizzare i cittadini a contribuire alla sua realizzazione. I contribuenti infatti donarono 83 centesimi che vennero utilizzati per iniziare il lavoro e partire con la realizzazione del piedistallo. Il suo inconfondibile colore verde rame, statua è il risultato dell’ossidazione causata dalla salinità del mare. La torcia della statua, inizialmente progettata per ospitare un faro, si rivelò troppo debole e non fu realizzata. Anche se non venne utilizzata per indicare la rotta, la torcia rappresentava comunque l’idea di libertà che gli immigrati associavano a New York.
Grande Mela: origine del nome
Il soprannome “Big Apple” fu attribuito a New York negli anni ’20 del secolo scorso. Il giornalista sportivo John J. Fitz Gerald decise di chiamare la sua rubrica “Around the Big Apple” dopo aver sentito alcuni scommettitori riferirsi all’ippodromo in quel modo. Il termine “grande mela” era comunemente usato per indicare grandi vincite alle scommesse.
Nel 1997 il sindaco Giuliani decise di rendere omaggio al giornalista che creò il soprannome della metropoli più famosa al mondo. “Big Apple Corner” l’angolo tra la West 54th Street e Broadway, dove John J. Fitz Gerald aveva vissuto dal 1934 al 1963.
Esiste un altro aneddoto legato all’origine del soprannome “grande mela” associato alla città di New York. Il compenso che spettava ai musicisti jazz che negli anni Trenta suonavano nei locali di Harlem e Manhattan era proprio una mela rossa. Tra coloro che utilizzarono questo soprannome ci fu anche Frank Sinatra durante un programma radiofonico della NBC ‘Light Up Time‘.
Il logo “I❤️NY”
Negli ultimi anni ’70, William S. Doyle, il direttore della camera di commercio di allora, prese la decisione che la città doveva riguadagnare credibilità e attrarre turismo. In quel periodo, New York era sinonimo di degrado, una città controllata da bande criminali. Fu Milton Glaser, un designer newyorkese, a decidere di lavorare gratuitamente alla campagna per creare un logo. La proposta finale consisteva in tre lettere scritte con il carattere American Typewriter, con un cuore rosso al centro, e divenne uno dei loghi più riconoscibili a livello mondiale. I❤️NY può essere letto in due modi: I love New York o I heart New York. Dopo gli attentati dell’11 settembre alle Torri Gemelle, il designer aggiunse un punto nero nel cuore rosso e modificò il testo in “I❤️NY more than ever”, come simbolo di solidarietà.
Si parlano 200 lingue
In questa città cosmopolita, si possono ascoltare una vasta gamma di lingue provenienti da tutto il mondo, rendendola un luogo ricco di diversità linguistica. Si parlano più di 200 lingue, se aggiungiamo anche i dialetti si arriva a circa 800. La più grande comunità presente a New York è quella portoricana. La presenza significativa della comunità portoricana contribuisce alla vibrante cultura e al tessuto sociale della Grande Mela.
Molti cimiteri sono oggi dei favolosi parchi
Union Square Park, Washington Square Park, Battery Park e Madison Square Park erano tutti luoghi di sepoltura. Si racconta che sotto il Washington Square Park siano ancora presenti numerosi corpi sepolti.
Taxi gialli
Perché sono gialli? Perché il colore che spicca meglio da lontano.
Il merito del colore va a Harry N. Allen, un famoso uomo d’affari che nel 1907, dopo aver pagato troppo per una corsa in taxi, decise di investire nel settore dei trasporti pubblici. Allen acquistò nuove automobili che, nel giro di un solo anno, nel 1908, raggiunsero il numero di circa 600 e sostituirono definitivamente le carrozze trainate da cavalli.
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